Cane torturato trovato in una borsa sportiva sulla diga di Cadice

Una scoperta raccapricciante

Lunedì mattina, 18 agosto 2025, un attivista per i diritti degli animali si è imbattuto nel corpo di un cane, appartenente a una razza classificata come potenzialmente pericolosa, all'interno di una borsa sportiva legata e recante l'emblema del Comitato degli allenatori della Federcalcio andalusa. La borsa era stata gettata lungo la diga foranea nei pressi di Puerto América, a Cadice.

Il cane mostrava molteplici segni di tortura. Da allora un'indagine della polizia ha confermato che l'animale era dotato di microchip, il che potrebbe aiutare a rintracciare il proprietario e portare ai responsabili degli abusi.

La risposta ritardata suscita critiche

L'attivista che ha trovato il corpo ha immediatamente allertato la Polizia Portuale e successivamente la Polizia Locale. Eppure, secondo i testimoni, il corpo dell'animale è rimasto sul posto per oltre sei ore. La polizia è arrivata solo alle 15:30e il servizio di raccolta degli animali a contratto non ha rimosso i resti fino alle 16:30.

I gruppi per i diritti degli animali hanno denunciato il ritardo, sostenendo che evidenzia gravi carenze nei protocolli di controllo degli animali di Cadice e potrebbe persino costituire una violazione della salute pubblica. Alcuni hanno presentato denunce contro il consiglio comunale per non aver fornito un servizio affidabile di raccolta degli animali morti.

Problemi in corso con la collezione di animali a Cadice

Non è la prima volta che le autorità di Cadice vengono criticate. Nel marzo 2025, un altro attivista denunciò la città per la presunta mancanza di un servizio adeguato per la raccolta degli animali deceduti, dopo che un impiegato del parco aveva portato via un gatto morto utilizzando un normale carrello. Rimangono dubbi sul luogo in cui è stato smaltito il cadavere e se siano stati effettuati adeguati controlli di identificazione.

Sebbene la città insista sul fatto di avere un servizio di raccolta di animali sotto contratto, i critici sottolineano i ricorrenti fallimenti di coordinamento, i processi contrattuali opachi e l'assenza di veicoli adeguatamente accreditati. La responsabilità, secondo la legge andalusa, spetta direttamente ai comuni garantire la raccolta e lo smaltimento sicuri dei resti di animali.

Implicazioni legali e sanitarie

Sotto Legge 11/2003 sulla protezione degli animali in Andalusia, i comuni devono gestire la raccolta e l'eliminazione sicura degli animali morti. Il regolamento UE 1069/2009 classifica ulteriormente i resti di animali come Materiale di categoria 1, che richiede l'incenerimento o altri metodi di smaltimento controllato per prevenire i rischi per la salute pubblica.

Le autorità hanno esortato i cittadini a non toccare o spostare i corpi degli animali quando vengono trovati in spazi pubblici, ma ad avvisare immediatamente i servizi di emergenza o la polizia locale. La cattiva gestione dei resti potrebbe diffondere malattie e violare gli standard di salute e sicurezza.

Indignazione e richieste di giustizia

Il caso ha inorridito i residenti locali e le organizzazioni per il benessere degli animali. Molti hanno chiesto che i responsabili della tortura e dell'abbandono del cane debbano affrontare gravi conseguenze legali. Online, i cittadini hanno espresso dolore e rabbia nei confronti degli autori degli abusi e delle autorità accusate di negligenza.

Mentre le indagini proseguono, gli attivisti chiedono riforme urgenti nei protocolli di raccolta e benessere degli animali di Cadice, insistendo sul fatto che tali fallimenti non devono ripetersi.