Lucky the Dog muore dopo essere stato «gettato via come spazzatura»

Lucky, un cane di 12 anni una volta abbandonato e successivamente adottato, è stato trovato emaciato e agonizzante vicino a uno stagno in Lorena, in Francia. Nonostante i disperati sforzi per salvarlo, è morto il giorno successivo. Il gruppo per il benessere degli animali SPA ha promesso di presentare una denuncia, definendo il caso un atto di «pura crudeltà».

SPA in preda alla rabbia dopo che un cane di 12 anni è stato trovato morto di fame

Trovato in Agonia vicino a uno stagno

Il 1° ottobre 2025, un passante scoprì Lucky sdraiato in condizioni critiche vicino a uno stagno a Manom, nella Mosella. Una volta pesato più di 30 chili, il cane aveva perso solo 13 chili, l'ombra scheletrica di se stesso.

«Non riusciva più a stare in piedi. Non era altro che uno scheletro vivente», ha scritto la SPA di Thionville sui social media. «Abbandonare è già un crimine. Ma lasciare che un animale muoia di fame in mezzo a tanta sofferenza è pura crudeltà».

Un'ultima lotta per la vita

I soccorritori hanno portato Lucky alle cure veterinarie, ma gli anni di abbandono si erano fatti sentire. La mattina del 2 ottobre, la SPA di Thionville ha annunciato con crepacuore:

«È con il cuore triste che vi informiamo che Lucky è deceduto. Ha lottato fino alla fine, nonostante il dolore, nonostante le sofferenze inflitte da chi aveva promesso di amarlo e proteggerlo».

Il post si è rapidamente diffuso online, suscitando indignazione e dolore tra gli amanti degli animali in tutto il paese.

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La rabbia e l'azione legale della SPA

La SPA di Thionville ha annunciato che presenterà una denuncia formale una volta completata l'autopsia. In una dichiarazione, il rifugio si è rivolto direttamente agli ex proprietari di Lucky:

«Non hai cuore, non hai rispetto, non hai umanità. Hai lasciato che questo cane morisse lentamente. Ci hai dato speranza con aggiornamenti e foto, solo per condannarlo a una lunga agonia».

L'organizzazione si è inoltre difesa dalle accuse di responsabilità:

«Non accusateci proprio del crimine contro cui combattiamo ogni giorno. Non eri lì per portare Lucky, ridotto a 13 chili, dal veterinario. Non hai visto il suo corpo distrutto dall'incuria. Eravamo lì. Tutti i giorni. Tutte le sere. Sette giorni a settimana».

Un invito all'azione

La SPA ha ricordato ai critici l'immenso carico di lavoro che i rifugi devono affrontare: oltre 1.500 visite post-adozione all'anno, oltre alla costante necessità di volontari e investigatori.

«Se vuoi criticare, vieni al rifugio. Fatti coinvolgere. Mettete le mani nel fango, la vostra energia e il vostro cuore al servizio degli animali. Altrimenti, mantenete i vostri giudizi».

Per la SPA, la morte di Lucky non deve essere dimenticata. «La sua storia dovrebbe segnare la mente delle persone», ha concluso il rifugio.

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