San Marino: arrestato «Serial Dog Killer» dopo 14 anni e 40 vittime
Dopo quasi 15 anni di paura e indignazione, San Marino finalmente vede giustizia poiché l'uomo che si ritiene abbia avvelenato dozzine di cani è stato identificato e catturato.

Un importante passo avanti in un caso agghiacciante
Mercoledì sera, le autorità della pacifica Repubblica di San Marino hanno arrestato un uomo di 80 anni sospettato di aver ucciso più di 40 cani avvelenandoli con esche letali. La svolta è arrivata dopo nuovi incidenti nell'area di Fiorentino e importanti filmati di sorveglianza lo hanno collegato ai crimini.
Una perquisizione in casa sua ha rivelato gli strumenti usati per preparare l'esca letale, tra cui il grasso di prosciutto imbevuto di endosulfan, un pesticida vietato dal 2006.
14 anni di paura e dolore
Le uccisioni sono iniziate nel 2011, quando decine di cani si sono improvvisamente ammalati dopo aver consumato carne avvelenata sparsa per parchi, marciapiedi e persino giardini privati. Solo cinque cani su trenta sono sopravvissuti alla prima ondata.
Gli attacchi sono stati così gravi che nel 2011 San Marino ha dovuto cancellare la sua esposizione canina internazionale dopo l'avvelenamento di tre cani partecipanti. Nonostante gli sforzi delle autorità e le pressioni dell'opinione pubblica, l'autore è rimasto inafferrabile per più di un decennio.
Chi è il sospetto assassino?
Poco si sa dell'anziano arrestato. L'associazione per il benessere degli animali APAS ha confermato di aver ricevuto precedenti condanne per molestie e minacce, comprese lettere di odio anonime inviate ad amanti e associazioni di amanti degli animali.
Nessuno sospettava che dietro quest'uomo dall'aspetto ordinario ci fosse una figura responsabile di oltre un decennio di crudeltà e paura.
Il sospettato è stato accusato ma rimane libero in attesa del verdetto del Commissario di Giustizia. L'indignazione è scoppiata sui social media, con i cittadini che chiedono una condanna severa.
Una giustizia parziale
Purtroppo, le leggi più severe sulla crudeltà verso gli animali recentemente approvate a San Marino non si applicheranno retroattivamente. Mentre i futuri trasgressori potrebbero rischiare da tre mesi a tre anni di carcere, il «serial killer canino» sarà processato secondo il vecchio codice, rischiando al massimo due mesi di detenzione.
L'APAS ha annunciato che cercherà di diventare parte civile nel processo per garantire che le sofferenze causate non rimangano senza risposta.
Una comunità segnata dalla paura
Per anni, le famiglie hanno evitato i parchi, tenuto i cani al guinzaglio corto e hanno vissuto con costante ansia. La fine di questo incubo è un sollievo, ma la vera guarigione dipenderà dalla fermezza della giustizia.
La crudeltà verso gli animali non è un reato minore; è un reato grave che deve essere punito di conseguenza, senza clemenza.



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