(Attenzione: immagini forti)
Una tradizione tanto antica quanto crudele.
Source : Jo-Anne McArthur
È così che si potrebbero descrivere i festival che si tengono ogni anno in numerose città del Texas, Oklahoma ed altri Stati degli Stati Uniti. In queste occasioni, migliaia di crotali vengono massacrati davanti a centinaia di spettatori.
Fonte: Jo-Anne McArthur
Gli animali vengono ammassati in delle recinzioni dove, spaventati, producono il suono distintivo della loro specie, simile a quello dei sonagli. Contrariamente a quanto si creda, questo suon non è un segno di minaccia, ma di paura. La giornalista Jo-Anne McArthur spiega al sito The Dodo:
Non vuol dire "sto per attaccare", ma "ho paura, non avvicinatevi". Si tratta dinque di migliaia di serpenti che urlano di terrore.
Fonte: Jo-Anne McArthur
Questi festival, nati intorno al 1950, avevano come obiettivo di controllare la popolazione di serpenti a sonagli della regione e proteggere il bestiame d'allevamento. Melissa Amarello, fondatrice e direttrice dell'associazione per la salvaguardia dei serpenti Advocates for Snake Preservation (ASP), precisa:
Chi difende questo tipo di festival sostiene che ci sono troppi serpenti, che sono una minaccia per le aree abitate, e che bisogna fare qualcosa per ridurne il numero. Ma non è vero che sono in sovrannumero. Non c'è alcuna prova scientifica che ci sono troppi crotali nella zona, e che ci sia bisogno dei festival per controllarli.
Fonte: Jo-Anne McArthur
In realtà, tali manifestazioni sono in primo luogo un modo di realizzare guadagni importanti. Uno dei festival, quello di Sweetwater, attira circa 30.000 persone: una vera manna per gli organizzatori.
Fonte: Jo-Anne McArthur
Sono previsti dei premi per chi porta i serpenti più grossi. Gli animali vengono gettati in una recinzione. Qualcuno passa tra di loro, colpendoli perché si girino. I crotali iniziano allora ad agitare i loro "sonagli". Alcuni serpenti sono condotti in una zona "educativa". Melissa Amarello dichiara:
Molte di queste manifestazioni vogliono far credere che si tratti di educare il pubblico ai serpenti. Ma in realtà c'è poco di educativo, e molto di uno spettacolo.
Fonte: Jo-Anne McArthur
Agli animali viene anche prelevato il veleno, raccolto e – secondo gli organizzatori – donato alla ricerca medica. Molte aziende tuttavia hanno dichiarato di non accettare i doni provenienti da queste manifestazioni.
L'ultima tappa del festival è il recinto dove i crotali vengono decapitati. Melissa Amarello ricorda però che questo metodo non offre una morte immediata agli animali:
A causa del loro metabolismo lento, restano in vita e provano sensazioni per qualche minuto o qualche ora dopo la decapitazione. Se vi capita di osservarli, è evidente: aprono ancora la bocca per respirare, e il corpo continua a muoversi.
Fonte: Jo-Anne McArthur
Dopo la decapitazione, i serpenti vengono spellati, ed il pubblico è invitato a partecipare. I bambini, dopo aver strappato la pelle dell'animale, possono persino lasciare l'impronta della mano sporca di sangue su un muro bianco. La pelle è successivamente usata per confezionare oggetti come borse e portafogli, mentre la carne è cucinata e mangiata al festival.
Melissa Amarello ricorda che i serpenti sono malgrado tutto esseri viventi complessi che non meritano un tale trattamento:
È incredibile quanto ci assomigliano. I crotali partoriscono cuccioli già vivi, e si prendono cura di loro per le prime settimane della loro vita, tenendo lontani i predatori. In alcune specie di crotalo le femmine si riuniscono durante la gestazione, partoriscono nello stesso luogo e si aiutano reciprocamente nella cura dei piccoli.
Fonte: Jo-Anne McArthur
Per dire stop a questa crudeltà gratuita, potete firmare una petizione qui.
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